New York si caratterizza per essere un laboratorio dell’estetica.
Il processo è stato quello di una messa in forma architettonica di categorie culturali quali classicità, simmetria, armonia, che non solo sono state di fondamento alla continuità della tradizione italiana fuori di ogni manierismo, ma sono sempre state assunte come strutture di pensiero che hanno trovato il loro contenuto più proprio sia nelle diverse “attualità” delle tecnologie sia nella proiezione dei sogni sociali della gente.
Ma, come ogni progettualità tesa al “classico”, anche New York nasconde per metà un’avanguardia: in essa si deposita ed agisce un percorso di ricerca, di sperimentazione, di avventura creativa e di innovazione intellettuale. il cinematismo della forma che, nel variare dell’angolo di osservazione, mantiene costante l’armonia dell’insieme. Una sensazione, questa, che rende bene l’idea di quella “metamorfosi della forma” che New York realizza attraverso un innesto di modalità che richiamano l’esperienza della scultura con quelle che sono proprie del fare architettonico.

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